Giovanni Guidi

Sono un pianista, un compositore, un bandleader e un sideman. Non so bene come e perché, ma ho sempre saputo che avrei fatto il musicista. Da una pianola salvata dall’abbandono è nata la mia ossessione per il pianoforte: che quello fosse l’inizio di questa vita qui, però, non avrei saputo immaginarlo…


Sono un musicista, e la musica è entrata nella mia vita prima ancora della mia nascita.
Nella pancia di mia madre avevo avuto modo di ascoltare tantissimi concerti, album, parole.
Da bambino, poi, ho continuato: c’era la collezione di dischi di mio padre, che è stato uno dei primi manager di jazz italiani, c’erano i tanti i gruppi che organizzava, c’erano le cene, i festival…


Figlio d’arte in qualche modo lo sono, e anche senza volerlo ho trascorso la mia vita in mezzo a grandissimi musicisti. Ma la biografia di ognuno di noi non è mai una linea retta.

UNA PIANOLA

Seppure in cuor mio, non so bene come e perché, ho sempre saputo che avrei fatto il musicista, tuttavia certe cose sembra debbano accadere per caso.
Un amico stava buttando una pianola, gli ho chiesto se potesse regalarmela e lui lo ha fatto.
È nata così questa mia ossessione per il pianoforte: da una pianola destinata a non suonare più.

GLI INIZI, LA CARRIERA

Ogni momento libero è sempre stato quello buono per mettermi seduto e suonare, e così, un momento dopo l’altro, sono arrivato fino a Siena, nel gruppo di musica curato da Enrico Rava. Conoscevo Enrico da tempo, era un assiduo frequentatore di casa nostra, ma solo dopo aver suonato insieme in quel gruppo sono entrato a far parte della band Under 21. Con quella chiamata inizia davvero “la mia carriera”.

Quando intuisco le doti di un giovane, lo coopto subito. Ma non è altruismo, mi diverto molto a suonarci. Vivendo in divenire ho bisogno di essere sorpreso e Giovanni Guidi è come Stefano Bollani e Gianluca Petrella: mi stupisce ogni volta.  
(Enrico Rava)

Nel corso del tempo ho poi percorso diverse strade, tutte rintracciabili online, non serve che vi annoi qui. Su quelle strade, però, è vero che ho trovato artisti e persone che mi porto per sempre nel cuore e che in un modo o nell’altro vivono nella mia musica: Joe Lovano, Tomasz Stanko, Gianluca Petrella, Matthew Herbert… e tanti altri che non nomino qui, ma so che sanno quanto sono importanti.

LIBERORCHESTRA

Forse è il jazz, perché è sempre un incontro di tutto, forse sono io, ma parallelamente alla musica è cresciuto con me l’interesse e il trasporto per le persone, per l’essere umano.

Specialmente per quelle che vivono o hanno vissuto in condizioni difficili, perché spesso, nonostante i tanti privilegi, in condizioni difficili mi ci sono trovato pure io, e insieme ci siamo ascoltati e aiutati.

Qualche anno fa, ho incontrato degli amici del Gambia che mi hanno, senza esagerare, cambiato la vita. Da allora, vivo con passione l’impegno per un mondo dove nessuno muoia abbandonato in mare. Così ho fondato il gruppo più importante della mia vita: si chiama Liberorchestra, ed è nato grazie all’impegno della cooperativa umbra La Locomotiva. Liberorchestra è un gruppo siamo e stiamo insieme con tutte le nostre diverse abilità.

IL MIO OGGI

I miei primi dischi, fondamentali per il mio percorso artistico, sono stati incisi per la Cam jazz; anche il mio Ojos de Gato del 2021 è uscito per questa etichetta. È un progetto a cui tengo molto, nato proprio grazie ad un’idea di Laura Barbieri, moglie di Gato.

Da circa dieci anni a questa parte, invece, ho l’onore di incidere con la leggendaria ECM di Monaco di Baviera, e avere Manfred Eicher come produttore e mentore. La ECM è diventata la casa musicale del mio trio con Thomas Morgan e Joao Lobo, e negli anni questa formazione, tra ospiti e piccole variazioni, ha raggiunto un livello di compattezza e comprensione reciproca che ci ha portati davvero ad essere l’uno l’estensione immediata dell’altro: una sensazione bellissima e molto rara. È grazie a questo che nell’ultimo album, A New Day, spinti da Manfred abbiamo saputo fare un ulteriore passo avanti verso territori improvvisativi più radicali, a cui si aggiunge il sassofono di James Brandon Lewis, che era stato già con me per il disco su Gato.

A New Day è un nuovo giorno in molti sensi. Su questo sito troverete tutte le novità in proposito, ma anche i miei diversi progetti live, la mia discografia, le date del tour e molto altro. Spero vi aiuti a navigare questo mio mondo, e spero di potervi incontrare presto nelle vicinanze di un pianoforte…

 




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